CAGLIARI > Nei giorni scorsi ha destato molto scalpore il caso di un gatto randagio di Dolianova, oggetto di inaudita e gratuita violenza, sollevando lo sdegno da parte dell’opinione pubblica.
“Quest’ultimo è l’ennesimo di numerosi episodi che purtroppo sono in intensificazione in tutto il territorio della nostra regione, sia che ricada in aree urbane sia rurali -dice Francesca Alba (a sinistra nella foto) veterinaria che svolge la sua professione con particolare attenzione verso la tutela dei gatti, in collaborazione con i cosiddetti “referenti di colonia”, più comunemente conosciuti con il termine di “gattari”, realtà che si prendono cura giornalmente dei felini domestici, curandone il benessere, l’alimentazione e provvedendo alle cure sanitarie.
Realtà estremamente operative, ramificate su tutto il territorio, che però, a differenza di altre, non ricevono nessun aiuto e contributo economico pubblico, per la gestione quotidiana delle attività.
“È questo uno dei principali problemi che vogliamo sollevare, e che prima o poi, chi è deputato a predisporre una norma, dovrà farsi carico – sottolinea Francesca Alba -. “Sia chiaro, la nostra campagna di sensibilizzazione deve essere interpretata esclusivamente come un potenziamento dei servizi che anche altre realtà oggi forniscono. Ciò che vogliamo sottolineare è che se non si provvederà a riconoscere il ruolo e l’importante contributo fornito da tutti i “referenti di colonia”, molti dei quali intervengono esclusivamente con risorse di tasca propria per la gestione, col tempo il fenomeno del randagismo sarà sempre più diffuso, purtroppo.”
La problematica è stata ampiamente illustrata già da diversi mesi, con diverse segnalazioni indirizzate all’Assessorato Regionale Igiene e Sanità e al competente Assessorato Ecologia Urbana, Ambiente e Verde Pubblico del Comune di Cagliari.
“Esistono già, in effetti, buone leggi, sia nazionali che regionali, che tutelano il benessere animale in generale – conclude Francesca Alba -. Chiediamo che queste vengano semplicemente applicate e adeguate a quelle che sono le vere e reali “esigenze della strada”.
